L’ecosistema Fintech in Italia: opportunità e criticità - FinancialInnovation.it
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L’ecosistema Fintech in Italia: opportunità e criticità


Durante il webinar organizzato da AIFIn in collaborazione con FinancialTechnology.it, start-up Fintech e authority si sono confrontate sullo stato dell’arte dell’ecosistema Fintech in Italia e sulle sfide per il futuro.

Lo scorso 28 ottobre si è svolto il Webinar AIFIn “Fintech e attrattività del mercato italiano: opportunità e criticità”. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di fare il punto sullo stato dell’ecosistema Fintech in Italia e sulle aree di possibile intervento per supportarne lo sviluppo. L’evento rientra tra le iniziative promosse da AIFIn – The Financial Innovation Think Tank a supporto dello sviluppo, promozione e diffusione della cultura dell'innovazione nel settore bancario, assicurativo e finanziario.

Il webinar è stato aperto da un intervento introduttivo di Sergio Spaccavento, Presidente di AIFIn, il quale ha evidenziato come la tecnologia sia sempre più una delle principali dimensioni e abilitatori dell’innovazione finanziaria e quanto sia importante per l’Italia investire e sostenere la competitività del proprio ecosistema Fintech al fine di garantire un adeguato sviluppo del sistema finanziario, a sua volta driver fondamentale per la competitività del sistema economico del paese. Spaccavento ha successivamente presentato i risultati di una Quick Survey realizzata da AIFIn/MarketLab che ha coinvolto i manager partecipanti all'evento: il 76% ritiene che l’ecosistema Fintech italiano sia meno sviluppato rispetto a quello dei principali paesi europei, mentre il restante 24% lo ritiene allineato alla media europea. Sebbene l’ampia maggioranza degli intervistati ritenga che tutti gli elementi dell’ecosistema Fintech italiano siano ancora mediamente sottosviluppati, emerge qualche indicazione positiva sul grado di sviluppo della domanda di mercato Fintech (24% degli intervistati) e sulla disponibilità di capitale umano (18% degli intervistati). Regolamentazione e investitori sono, invece, percepiti come le maggiori aree di debolezza. L’intervento si è concluso elencando le principali sfide per supportare lo sviluppo dell’ecosistema Fintech italiano, tra cui quella di stimolare e facilitare la collaborazione tra Incumbent, FinTech e TechFin attraverso processi di open innovation. A tal fine è stato presentato l’impegno di AIFIn a lavorare in tale direzione attraverso il nuovo servizio FinancialTechnology.it, acceleratore indipendente di Open Innovation B2B/B2B2C specializzato nel settore bancario, assicurativo e finanziario. Saranno sviluppate collaborazioni e partnership con tutti gli attori dell’ecosistema Fintech. “Lo sviluppo di un sistema finanziario più evoluto e sostenibile nel lungo periodo richiederà necessariamente un ecosistema Fintech italiano competitivo, aperto e collaborativo che tenga conto di tutte le aspettative degli stakeholders” ha concluso Sergio Spaccavento.

A seguire si è aperta una prima tavola rotonda intitolata “La competitività del sistema Fintech in Italia. La prospettiva delle start-up Fintech” che ha coinvolto rappresentati di Fintech italiane ed internazionali. Andrea Isola, General Manager Italy & Southeast Europe di N26, tra le opportunità ha evidenziato  le potenzialità della domanda di servizi finanziari digitali da parte dei consumatori italiani, uno dei maggiori mercati europei su cui la challenger bank tedesca sta puntando, ma anche la necessità di una maggiore armonizzazione normativa a livello europeo ad iniziare dai servizi di pagamento. Pietro Menghi, CEO di Neosurance, si è soffermato sull’Insurtech e sulla necessità di offrire servizi assicurativi sempre più veloci e semplici. Il settore assicurativo risulta, a parere del relatore, leggermente indietro rispetto agli altri servizi finanziari Fintech in Italia, ma ha grandi opportunità per soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori. Menghi ha inoltre evidenziato quanto sia importante per lo sviluppo dell’Insurtech eliminare o ridurre le barriere all’ingresso per garantire una adeguata concorrenza nel mercato di cui beneficerebbero gli stessi consumatori. "La ripresa post COVID e l'accelerazione digitale che ne è conseguita non può che rafforzare l'opportunità di valorizzare il ruolo sociale ed inclusivo delle nuove soluzioni di protezione offerte attraverso l'ecosistema insurtech" ha dichiarato Menghi. Benedetta Arese Lucini, Tech entrepreneur e Ex-Co-Founder & CEO Oval Money, ha evidenziato come il gap accumulato dall’ecosistema Fintech italiano rispetto a quello UK, nel quale lei stessa ha maturato le principali esperienze professionali, si stia in parte riducendo grazie agli ultimi interventi regolamentari (Sandbox italiana). Tuttavia, a parere della relatrice, è necessario fare ancora molto sia in termini culturali (ponendo l’accento sull’importanza di conoscere la lingua inglese per i giovani) che in termini di accesso al capitale di rischio. Ha sottolineato, infine, come una grande opportunità arrivi dalla Brexit che offre all’Europa e all’Italia l’occasione di rafforzare i propri ecosistemi Fintech rendendoli più attrattivi. Infine Tommaso Migliore, CEO & Founder MDOTM,  si è soffermato su due elementi: il primo è l’opportunità che l’Italia ha di poter far leva su un capitale umano spesso eccellente, avendo una grande tradizione nel formare talenti nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica)  di cui oggi il settore del Fintech ha un estremo bisogno; dall’altro lato la necessità di supportare le start-up Fintech soprattutto nella prima fase del ciclo di vita e di favorire la collaborazione tra le stesse Fintech e gli incumbent. A conclusione della tavola rotonda il moderatore Francesco Dagnino, Managing Partner di Lexia Avvocati, ha ossservato come dalle dichiarazioni dei relatori siano emerse tutte le potenzialità insite nel Fintech italiano e la necessità di collaborazione tra le stesse Fintech regolamentate e le TechFin.

La seconda Tavola Rotonda, intitolata “Il Fintech in Italia: la prospettiva dei Regulators. Linee Guida e iniziative in corso” ha invece raccolto l’opinione delle autorità di vigilanza e dei regolatori. Laura Larducci, dirigente della Direzione IV del Sistema Bancario e Finanziario - Affari legali - Ufficio IV del MEF, ha sottolineato l’importanza del ruolo del Comitato Fintech nello stimolare il dialogo costante tra gli operatori Fintech e le authority al fine di promuovere lo sviluppo del settore, attraverso una semplificazione e maggior flessibilità normativa. La recente iniziativa “Sandbox” va in questa direzione e consente di avere un ambiente controllato sotto la guida delle autorità di vigilanza per effettuare sperimentazioni. A livello di evoluzione della regolamentazione europea ha evidenziato, inoltre, le iniziative relative al “Digital finance package”, MiCA (Markets in crypto-assets regulation) e DLT Pilot Regime.  Pietro Franchini, coordinatore Cabina di Regia InsurTech di IVASS, ha evidenziato la scomposizione in atto della catena del valore nel settore assicurativo, gli impatti sui modelli di business e i rischi correlati, anche in termini di gestione dell’outsourcing. Per il rappresentante IVASS l’adozione di nuove tecnologie, quali ad esempio l’intelligenza artificiale, pone l’attenzione non solo su nuovi rischi ma anche su tematiche di etica e tutela del consumatore che richiederanno una evoluzione della regolamentazione, non necessariamente aggiungendo nuove norme ma anche leggendo quelle attuali nel contesto digitale e armonizzandole a livello europeo. “Diventa importante fornire certezza giuridica agli operatori”, ha segnalato, “per favorire l’innovazione, gli investimenti e la concorrenza”. Lorenza Pagnotto, Vice Responsabile della Divisione Intermediari di Consob, ha focalizzato l’attenzione sul sottosettore della prestazione dei servizi di investimento dove, pur essendoci ancora una preferenza per il canale “fisico” da parte degli investitori per taluni servizi (come la consulenza in materia di investimenti e la gestione di portafogli), a seguito del Covid-19 si è assistito ad una forte evoluzione dei servizi digitali “La digitalizzazione nel settore dei servizi finanziari” ha dichiarato Pagnotto ”ha subito un’accelerazione a seguito della pandemia; a fronte dei potenziali vantaggi, sia per gli operatori che per gli investitori, emergono (nuovi) rischi per la tutela di questi ultimi. La CONSOB sta contribuendo, nelle pertinenti sedi europee, alla definizione delle soluzioni per assicurare il presidio di tali rischi e la tutela degli investitori. A livello domestico, la CONSOB ha attivato il punto di contatto per le interlocuzioni informali con gli operatori interessati alla Sandbox (sezione internet ConsobTech) con la finalità di accompagnarli nel loro percorso verso le sperimentazioni e sta elaborando proposte volte a definire un quadro regolamentare idoneo ad accogliere l’emissione e la circolazione di strumenti finanziari su DLT.” Ha concluso il confronto Eliana Iorio, Responsabile dell’Area Servizi Finanziari, Turismo e Sport, Direzione Credito, Poste e Turismo di AGCM, portando una prospettiva riguardante la concorrenza, le barriere all’ingresso e l’abuso di posizione dominante nel mercato. Ha inoltre fornito alcune possibili casistiche che potrebbero verificarsi anche nel settore finanziario, come per esempio nell’ambito dell’accesso ai dati o nelle operazioni di acquisizione di start-up Fintech.  “La recente normativa di matrice comunitaria” dichiara Iorio ”ha accresciuto enormemente le opportunità di concorrenza nel settore dei pagamenti, ma è necessario che tali opportunità si traducano in concorrenza effettiva e che, dunque, non siano posti ostacoli all’ingresso di nuovi concorrenti o all’offerta di nuovi servizi in modo che, in ultima analisi, la concorrenza si traduca in prezzi più bassi, maggiore scelta e migliore qualità dei prodotti per i consumatori.” In conclusione Francesco Costantino, Presidente e Managing Partner di Regulatory Consulting, moderatore della seconda tavola rotonda, evidenzia come dal dibattito sia emerso il positivo approccio delle Authority verso il fenomeno Fintech anche nel rispondere alle aspettative di semplificazione normativa evidenziate dalle start-up e un certo ottimismo per una piena collaborazione tra tutti gli attori dell’ecosistema, nel rispetto dei relativi ruoli e aree di competenza.