Millennials: una sfida per le Banche - FinancialInnovation.it
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Millennials: una sfida per le Banche


Una nuova ricerca AIFIn/MarketLab rileva le aspettative dei giovani verso gli istituti bancari e le Fintech

La Millennial Generation, cioè i nati tra gli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, ha vissuto cambiamenti, spesso radicali, che hanno caratterizzato gli ultimi decenni: dalla crisi finanziaria al boom dell’e-commerce e della sharing economy, dall’avvento dei social media e dell’instant messaging a quello degli smartphone e wearable.

Sono quindi i Millennials a definire le tendenze future per le aziende di qualsiasi settore.

Tra i tratti effettivi che differenziano i Millennials dalle generazioni precedenti, diverse ricerche di mercato evidenziano, ad esempio, non solo l’ampio uso della tecnologia nel processo di acquisto e consumo, l’utilizzo di molteplici fonti di informazione, l’esprimere apprezzamenti e critiche soprattutto sui social network e l’avere una maggiore istruzione che determina aspettative elevate, ma anche limitazioni finanziarie che spesso portano a ritardare molte decisioni importanti come l’uscita di casa, il matrimonio, i figli, la pensione, ecc.

I Millennials rappresentano i clienti del futuro anche per le banche, ma hanno obiettivi e soprattutto comportamenti significativamente diversi da quelli delle generazioni precedenti.

Uno dei trend più rilevanti è sicuramente quello di una certa diffidenza per quel che riguarda il mondo della finanza.

Secondo una ricerca redatta da Scratch, una società di consulenza che ha intervistato più di 10.000 Millennials negli Stati Uniti, una persona su tre ritiene che in futuro non si avrà più bisogno di un istituto bancario e il 73% degli intervistati è convinto che prevarranno servizi innovativi come quelli di Amazon, Apple e Paypal piuttosto che i servizi delle banche tradizionali.

E i Millennials italiani?

Una recente ricerca di MarketLab – Financial Marketing & Research e AIFIn ha esplorato le aspettative bancarie e finanziarie di circa 1.000 giovani nati tra il 1988 e il 2000.

Nella survey sono stati approfonditi diversi temi quali l’interesse e le conoscenze su temi finanziari, prodotti/servizi bancari/finanziari conosciuti/utilizzati e la relativa complessità percepita, le banche conosciute/utilizzate, le motivazioni di scelta, la soddisfazione, la customer experience vissuta e attesa, anche relativamente ad APP e Social Network.

Secondo i ricercatori di MarketLab: “Anche in questo specifico segmento non bisogna generalizzare su potenziali trend. Inoltre è necessario considerare le diversità geografiche non solo tra l’Italia e gli altri paesi europei, ma anche tra Nord e Sud Italia e soprattutto tra grandi e piccoli centri, come anche le differenze socio-culturali e comportamentali.
Non bisogna dimenticare poi i “ritardati” tempi di ingresso nel mondo del lavoro dei giovani italiani e i bassi livelli di educazione finanziaria.
Relativamente ai servizi bancari oltre al fattore costo sicuramente alcuni driver influiscono significativamente sulle motivazioni di scelta dei Millennials italiani, in particolare il rapporto con la banca di famiglia. Dall’altra parte solo il 30% dichiara di conoscere il Fintech in un mercato come quello italiano dove il fenomeno e l’offerta è ancora molto limitata”.

Cosa dovrebbero fare le banche per “conquistare” i Millennials?

Secondo i ricercatori di MarketLab lo sviluppo di un’offerta e di una CX “dedicata” per i Millennials rappresenta la vera sfida. La bassa redditività del segmento scoraggia spesso investimenti specifici, ma rinunciare alla competizione sui Millennials rappresenta un rischio strategico troppo alto: è necessario garantire un adeguato ricambio generazionale della “customer base”. I giovani chiedono oggi servizi basici e a bassi costi, una cx semplice e “smart”, ma hanno chiari obiettivi per il loro futuro e si aspettano dalle banche supporto e consulenza su scelte più complesse.

 

La redazione di FinancialInnovation.it