AIFIn: certificare la capacità di innovazione delle istituzioni finanziare - FinancialInnovation.it
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AIFIn: certificare la capacità di innovazione delle istituzioni finanziare


Sergio Spaccavento - Presidente AIFIn

Nel 2023 è prevista la diciannovesima edizione del programma AIFIn. Come è nata l’idea di fondare un Think Tank sull’innovazione finanziaria?

L’idea di AlFIn nasce alla fine degli anni ’90, durante il boom e la successiva crisi della new economy, contemporaneamente allo sviluppo in Italia delle prime banche, assicurazioni e intermediari finanziari online. Sebbene non si chiamasse ancora FinTech, quella “wave” di innovazione aveva già manifestato una fase di grande fermento e trasformazione del mercato e dell’industria, guidata dalla tecnologia, favorendo inoltre l’incontro, e in parte lo scontro, tra una cultura manageriale bancaria, assicurativa e finanziaria di tipo “tradizionale” e una cultura nuova, non solo generazionale, ma anche più votata all’innovazione.

In relazione a quel fenomeno, il primo obiettivo di AIFIn, sin dalla sua fondazione nel 2004, è stato quello di fare “cultura” dell’innovazione in questa industria. L’esigenza di un confronto aperto e multidisciplinare sui trend innovativi, la condivisione della conoscenza e delle best practice sull’innovazione finanziaria e la volontà di promuovere il cambiamento del settore, sono state alla base dello sviluppo di un programma di attività che si è ampliato nel tempo. Il programma viene annualmente condiviso con l’Advisory Board AIFIn, organo consultivo a cui partecipano i rappresentanti delle istituzioni finanziarie aderenti. L’organo fornisce suggerimenti e proposte su possibili temi da approfondire e nuove iniziative da sviluppare.

In particolare, l’Osservatorio sull’Innovazione Finanziaria include oggi varie attività: il programma workshop, le ricerche, il premio sull’innovazione finanziaria, la raccolta di articoli, ecc. Queste attività ci permettono di analizzare, monitorare e “raccontare” l’evoluzione dell’industria e il ruolo dell’innovazione. Inoltre coinvolgiamo nelle nostre attività una ampia community di manager ed esperti di innovazione del settore, che poi annualmente nominiamo “Financial Innovation Ambassador”.

A tutto questo, si sono aggiunte diverse attività formative sull’innovazione, sia multi-aderente che “custom” e a vari livelli organizzativi (dal CdA con induction session, al middle management, ai giovani talenti e alle reti commerciali, ecc.). La nostra formazione, inoltre, utilizza tecniche didattiche interattive al fine di sviluppare sempre in aula un dibattito sul tema dell'innovazione finanziaria.

La focalizzazione e l’indipendenza, che caratterizzano il posizionamento di AIFIn, ci permettono di osservare e valutare il fenomeno dell’innovazione in questa industria, sia con adeguata profondità, sia con il necessario distacco, non avendo altre finalità, se non quelle di promozione e diffusione della cultura dell’innovazione stessa. Inoltre, un’esperienza di ormai di circa vent’ anni, ci consente di interpretare le dinamiche dell’innovazione nel settore, anche in una prospettiva temporale. Non guardiamo, ovviamente, solo al passato e al presente ma stimoliamo le istituzioni finanziarie ad esplorare il futuro, o meglio i possibili futuri, e ad avere un ruolo proattivo ed innovativo.

Infine, coinvolgendo diverse tipologie di istituzioni finanziarie nelle nostre attività, superiamo i tradizionali confini sotto-settoriali: bancario, assicurativo e finanziario. In questo modo, abbiamo e offriamo una visione più ampia dell’innovazione nell’intero sistema finanziario.

Tutto ciò ha permesso ad AIFIn di realizzare pienamente la propria missione e di essere riconosciuta come il principale Think Tank sull’innovazione finanziaria in Italia.

Abbiamo, quindi, l’ambizione di stimolare l'innovazione “di valore”, per promuovere e favorire lo sviluppo di un sistema finanziario più evoluto e sostenibile nel lungo periodo. Auspichiamo che le istituzioni finanziarie non ancora aderenti ad AIFIn, e che dichiarano l’innovazione come una priorità strategica aziendale, possano entrare nel Think Tank e sostenere la nostra missione.

 

Come si sono evolute le attività di AIFIn in questi anni e come stimolate l’innovazione?

Per sviluppare un’adeguata cultura aziendale dell’innovazione nelle istituzioni finanziarie, è di fondamentale importanza il coinvolgimento del capitale umano a tutti i livelli, dagli organi sociali ai dipendenti e di tutte le funzioni aziendali: dal Marketing al Risk management, dal Business alla Compliance, dall’HR/Organizzazione alla Sostenibilità, solo per citarne alcune.

Avere un’adeguata cultura aziendale rappresenta il presupposto per migliorare le capabilities dell’organizzazione sull’innovazione. L’innovazione, infatti, è una capacità organizzativa che va sviluppata e migliorata continuamente nel tempo.

Un’ attività critica che abbiamo rilevato nel settore, attraverso le nostre survey, è quella di stimolare adeguatamente l’innovazione e attivare correttamente ed efficacemente la fase di idea generation; soprattutto in modalità "open innovation" e in "co-design" con gli stakeholder.

Negli anni abbiamo sviluppato, con il supporto di MarketLab – Financial Marketing & Research, diverse metodologie per attivare l’innovazione. Queste hanno prevalentemente un ruolo di ricerca, supporto metodologico e facilitazione, senza entrare nelle scelte strategiche e, soprattutto nelle fasi esecutive e progettuali delle istituzioni finanziarie, volendo mantenere il necessario grado di indipendenza degli enti promotori.

In particolare abbiamo sviluppato i seguenti tools metodologici:

- Customer iLab, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione customer driven, partendo dall’osservazione dei bisogni e delle aspettative del cliente e utilizzando la metodologia del design thinking. Quest’ultima, a sua volta, ha l’obiettivo di coinvolgere il cliente nell’ideazione e nel design del concept.

- Future & Scenario Lab, con l’obiettivo di definire, attraverso un approccio Foresight, possibili futuri alternativi, con un orizzonte di lungo periodo (normalmente dieci anni) e successivamente disegnare strategie di anticipazione e innovazione.

- FinancialTechnology.it, con l’obiettivo di fare scouting di idee e soluzioni tecnologiche proposte da Innovation Provider (Fintech B2B/B2B2C e TechFin) e stimolare l’open innovation.

- Innovation Lab con dipendenti e/o reti commerciali integrati a programmi formativi interattivi (Mini Master su temi verticali) per favorire la creatività interna.

- Finnovability Lab è l’ultimo servizio, che lanceremo nel 2023, con l’obiettivo di generare innovazioni sostenibili coinvolgendo gli altri stakehoders.

Le istituzioni finanziarie possono dunque definire, in fase di adesione ad AIFIn, un proprio programma aziendale annuale e “custom”, scegliendo uno o più servizi, in funzione dei loro obiettivi ed esigenze sull’innovazione. 

 

Quali sono le prossime sfide per AIFIn?

La sfida più importante dei prossimi dieci anni per AIFIn sarà quella di far crescere il livello di maturità del sistema finanziario italiano in termini di innovazione, facendo leva sul miglioramento della capacità di innovazione delle singole istituzioni finanziarie.

Avere istituzioni finanziarie capaci di innovare, rappresenta un presupposto importante che può determinare, non solo la loro capacità competitiva e quindi la relativa redditività, ma anche avere impatti positivi sul sistema finanziario, sull’economia e sulla società. Questa visione più ampia e sostenibile dell’innovazione finanziaria può realizzarsi, anche e soprattutto, grazie all’impegno delle singole istituzioni finanziarie nel migliorare la loro capacità organizzativa di gestione dell’innovazione.

AIFIn propone un Innovation Maturity Model specifico per il settore bancario, assicurativo e finanziario (FIMM) sviluppato da MarketLab, con l’obiettivo di valutare, verificare e certificare il sistema di gestione dell’innovazione delle istituzioni finanziarie. Il Certificato è emesso da AIFIn in partnership con un Ente di Certificazione indipendente.

Abbiamo previsto undici elementi di valutazione (dalla strategia, al processo, alla cultura dell’innovazione, ecc.) con “pesi” diversi in funzione dei risultati della nostra annuale survey sull’innovazione.

Cosa molto importante è che il livello di maturità sopracitato terrà conto anche della percezione rilevata da alcuni stakeholders. Il modello, quindi, mitiga il rischio dell’autoreferenzialità, rischio che spesso emerge nelle nostre ricerche sul tema dell’innovazione. Le rilevazioni consentiranno alle istituzioni finanziarie di allineare la percezione della capacità di innovazione interna con quella esterna.

L'obiettivo della certificazione non è quindi focalizzato sull'output del processo di innovazione (es. nuovi prodotti , i nuovi canali, ecc.) ma sull'impegno, sia strategico che organizzativo, verso l'innovazione: il miglioramento sistemico e continuo nella capacità organizzativa di innovare.  La nostra aspettativa è che al crescere del numero di istituzioni finanziarie certificate AIFIn possa crescere anche l'impatto "positivo" dell'innovazione sull'evoluzione del sistema finanziario.

Riassumendo, dunque, i vantaggi e i benefici della certificazione AIFIn sull’innovazione sono diversi:

- Approcciare in modo strategico e sistemico l’innovazione, considerando anche le specificità del settore bancario, assicurativo e finanziario.

- Fornire alle istituzioni finanziarie una metodologia ed uno strumento (leggero, flessibile ma robusto e integrabile anche ad altri strumenti) per valutare e migliorare la loro capacità organizzativa di gestione dell’innovazione.

- Contribuire a migliorare la capacità aziendale di creare valore sostenibile nel medio-lungo periodo, attraverso l’innovazione.

- Consentire alle istituzioni finanziarie di comunicare, all’interno e all’esterno (stakeholder), il loro impegno per l'innovazione, dando ulteriore credibilità e forza ai loro brand.

- Fornire alle istituzioni finanziarie uno strumento utile per un confronto tra le best practice del settore in tema di gestione dell’innovazione.

- Contribuire, insieme ad AIFIn e alle istituzioni finanziarie certificate, all’impegno verso una evoluzione positiva e sostenibile del sistema finanziario grazie al ruolo dell’innovazione.

La nostra metodologia si differenzia da quelle che si basano su standard. Queste ultime, in quanto “generaliste”, non tengono conto delle specifiche barriere all’innovazione del settore, dei feedback degli stakehoder e non permettono un confronto tra “peer”. Inoltre, sono spesso percepite internamente dall’organizzazione come “norme interne” e un’ulteriore burocratizzazione, più che un supporto gestionale che facilita l’innovazione. Il nostro schema disciplinare di certificazione è stato, infatti, pensato per essere inizialmente molto leggero, ma allo stesso tempo “solido” sotto il profilo metodologico. Questo consente di effettuare subito il “set-up” per poi portare gradualmente l’istituzione finanziaria ad avere un sistema strutturato di gestione dell’innovazione, che potrà, comunque, essere anche integrato con altre certificazioni.