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Investimenti ESG: decodificare un mondo complesso


Intervista a Luca Iandimarino - Direttore Investimenti, BNL BNP Paribas

Ha recentemente scritto un contributo per la rivista AIFIn “Marketing e Finanza”. Come sta evolvendo il tema della sostenibilità nell’industria dell’Asset Management?

L’industria dell’Asset Management si trova a un bivio importante nel definire il percorso da seguire per affrontare questa importante sfida del prossimo decennio, in quanto il trend degli Investimenti sostenibili sta accelerando, ma al contempo sta diventando sempre più complesso. Innanzitutto una serie di normative, indicate nell’articolo, stanno indirizzando la strategia di crescita dell’Europa verso uno sviluppo sostenibile, partendo dall’industria finanziaria.

Investitori sempre più attenti ad avere riscontro delle analisi fatte sulla sostenibilità e regolatori determinati a rafforzare le verifiche sui dati e sulla trasparenza delle informazioni ESG spingono verso la necessità di definire strategie, investimenti e modelli organizzativi adeguati. Sempre più case di investimento hanno messo le tematiche e le analisi ESG al centro del loro driver di crescita, in linea con quanto fatto dall’Unione Europea. Ormai, con oltre il 53% di fondi europei in termini di asset under management classificati come ART 8 SFDR si può affermare che l’integrazione dei criteri ESG è una tendenza in consolidamento nel mercato del risparmio gestito. Aggiungendo il 3% ca di fondi classificati come ART 9, si evidenzia come ormai il percorso sia segnato. (dati a fine marzo 2023 di Morningstar).

Tutto ciò ha avuto e avrà – tenuto conto dell’evoluzione in atto della normativa - un impatto notevole su tutta l’industria finanziaria, che ha dovuto implementare velocemente nuove regole sia in termini di “product governance”, definizione e strutturazione dei prodotti e target di clientela, sia sulla gestione e analisi dei rischi ESG.

 

Perché nel suo contributo ha voluto approfondire il tema dei dati e rating ESG e perché questo tema rappresenta una innovazione per l’industria?

In uno scenario in cui quindi è cresciuta l’importanza degli investimenti ESG, l’intero mercato  ha  bisogno  di  dati  di  performance  ESG  accurati  e  comparabili.  Tuttavia, occorre confrontarsi  con la mancanza di quadri di riferimento e standard comuni su questa tematica particolare. Sebbene in Europa si stia cercando di andare in questa direzione, con il regolamento sulla Tassonomia Verde e la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), mancano ancora metodologie uniformi usate dai fornitori di informazioni sostenibili ai quali si rivolgono le  principali società di asset management e gestori di grandi patrimoni. L’industria finanziaria si  ritrova a fare i conti, quindi, con dati frammentati provenienti da più fonti. La maggior parte dei  gestori utilizza, infatti, da due a cinque fornitori differenti (in alcuni casi si arriva  addirittura a dieci) per soddisfare le proprie esigenze di dati di performance ESG.

Per  creare  maggior  valore,  è  quindi  fondamentale  selezionare  i  fornitori  giusti  e  definire una roadmap strategica sul tema, in grado di abbracciare aspetti che vanno  dall’approvvigionamento dei dati, alla loro valutazione, fino alla loro integrazione con le analisi interne. Per questo motivo  gli  operatori  finanziari hanno iniziato a rispondere a  queste  problematiche combinando i set di dati ottenuti dai provider esterni con analisi e dati prodotti  internamente. Inoltre, la ricerca in house permette anche di avere maggiore conoscenza dei dati e informazioni utili che vanno rendicontate ai clienti. La semplicità e la comparabilità saranno i due driver che guideranno le strategie di reperimento, analisi e diffusione dei dati ESG in futuro. Gli investimenti in tecnologia per la gestione di tutte le metriche ESG saranno anche determinanti.

 

Qual è l’esperienza di BNL BNP Paribas su questo importante tema?

BNL BNP Paribas è impegnata a minimizzare i rischi e a valutare gli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG) nell’attività di consulenza in materia d’investimenti e di gestione di portafogli, facendo riferimento e attenendosi principalmente alle linee guida e alle indicazioni su temi d’investimento e strumenti/prodotti finanziari elaborate dal Gruppo BNP Paribas, attraverso strutture specializzate nella selezione e valutazione degli investimenti. In particolare, nell’ambito della sostenibilità, BNL fa leva sull’esperienza della società di gestione del Gruppo – BNP Paribas Asset Management - dove è stato creato un Sustainability Center costituito da un team di analisti specializzati nella ricerca ESG e nell’engagement.

La consapevolezza che lo stato dell’arte sui rating ESG non abbia ancora portato a una uniformità di risultati e a valutazioni coerenti da parte delle principali agenzie specializzate come già indicato sopra, e la volontà di avere una conoscenza diretta delle pratiche ESG dei vari emittenti per poter valutarne gli impatti sulle scelte di investimento, ha portato BNP Paribas Asset Management a implementare uno score ESG proprietario.

Questo ha il vantaggio di definire quali e quante metriche ESG considerare per analizzare i rischi e gli impatti di ogni azienda su questioni ambientali e sociali, in base al settore di appartenenza e all’effettiva rilevanza e materialità di ciascuna metrica per il business di riferimento. In aggiunta a questo, il Gruppo BNP Paribas ha introdotto anche una metodologia di rating proprietario su altri prodotti finanziari quali i fondi comuni e gli ETF, analizzandone il processo di investimento, proprio per permettere di decodificare un mondo complesso e avere un visone olistica sul grado di sostenibilità dell’intero portafoglio di prodotti finanziari distribuiti.

Guardando al futuro sarà necessario investire sempre più sui dati di sostenibilità. Solo con una serie di dati robusti ed affidabili e con soluzioni di rendicontazione semplici ed efficaci per gli investitori, si potrà accelerare il percorso di progressiva fiducia e interesse verso gli investimenti sostenibili, percorso su cui BNP Paribas ha messo tutto il suo commitment, tanto da rappresentare uno dei tre driver di crescita da qui al 2025.