Sfide e opportunità per la prima banca locale del paese - FinancialInnovation.it
Luca Gasparini

Sfide e opportunità per la Prima Banca Locale del Paese


Luca Gasparini, Chief Business Officer, GBC Iccrea

Membro Advisory Board AIFIn

Quali sono i trend di mercato e come si posiziona il nuovo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea nel settore?

Come Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea esprimiamo di fatto il 4º operatore bancario del mercato italiano, pertanto, abbiamo da affrontare la competizione con i principali gruppi nazionali.

Siamo una banca con un “set up” italiano quindi nello scenario di mercato attuale dobbiamo prestare attenzione alle dinamiche strutturali dei tassi, della finanza e alla qualità del credito. Sulla dimensione dei tassi possiamo prevedere che nel prossimo futuro non ci saranno grossi rimbalzi, pertanto sul tema del credito dobbiamo considerare la corretta prezzatura del costo del rischio e del capitale allocato così come in area commissionale rimarrà sempre acceso il focus sul wealth management ma sarà il comparto della bancassurance uno degli asset di sviluppo principali, anche in ragione dei sistemi di welfare nazionali che progressivamente potrebbero erogare meno servizi.
Come Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea siamo una banca dedicata alla piccola e media azienda, molto vicina al tessuto economico italiano. Il capitolo della specializzazione sull'internazionalizzazione è un’area di interesse strategico per accompagnare le nostre aziende ad una crescita sostenibile. Infine, vedo uno scenario dove ci sono ovviamente delle dinamiche riferibili ai nuovi player non bancari, quelli che chiamiamo GAFA, (Google, Amazon, Facebook, Apple) che entrano nel mercato utilizzando come porta d'ingresso la normativa PSD2. Non si potrà prescindere dall’affrontare questi operatori che, de facto, “intercettano” il mercato del futuro; nel giro di qualche anno i nuovi players avranno un posizionamento di mercato soprattutto sul mondo dei giovani. Questa rappresenta la nuova sfida di tutti i gruppi bancari e che anche noi dobbiamo necessariamente affrontare.

 

Quali sono le sfide strategiche e gli obiettivi per il Gruppo Iccrea?

La nostra azienda, a seguito dell'entrata in vigore della riforma del Credito Cooperativo, si costituisce in assetto di Capogruppo del Gruppo Cooperativo Iccrea dal marzo 2019, rappresentando una novità sia sul profilo evolutivo del credito ma anche di governance (tramite il contratto di coesione con le Banche di Credito Cooperativo affiliate). La sfida è quindi, in un contesto con 142 BCC affiliate, di avere la capacità di costruire un assetto che valorizzi le Banche espressione della presenza del Gruppo sul territorio e del suo posizionamento strategico. Noi siamo la prima banca locale del Paese, testimonianza ne è che la nostra quota sportelli di circa l’11% sia doppia rispetto alla nostra quota depositi/impieghi di circa il 6%. Abbiamo una prossimità territoriale che è unica nel panorama bancario. Ovviamente oggi le sfide diventano sistemiche; la Capogruppo dovrà coadiuvare con competenze, assets e relazioni l’azione specifica della BCC sul territorio rispetto ad un mercato che diviene regionale, nazionale ed internazionale. Poi abbiamo “una sfida nella sfida” in virtù del fatto che siamo una banca di prossimità, con una prevalenza di distribuzione fisica ed un correlato tema “costi” che dobbiamo ottimizzare. Il nostro obiettivo è porre in essere azioni per incidere sui nostri ratios riferibili all’efficientamento, all’evoluzione in ottica multicanale ed all’efficienza ma sempre da coniugare con un radicamento capillare.

In ottica di nuovi mercati/nuove iniziative confermiamo il focus sulle aree di business vicine ai nostri segmenti di riferimento: protezione, risparmio e previdenza in area privati e lo sviluppo delle relazioni con le piccole e medie aziende, in particolare verticalizzando su alcune eccellenze italiane, quali: l’agribusiness, il turismo ed il “manifacturing”. Siamo partner privilegiati per queste aziende, così come siamo partner privilegiati per entità statali o internazionali che garantiscono a queste aziende anche dei piani di sviluppo. Mi riferisco, in questo caso, a Cassa Depositi e Prestiti, al FEI e al mondo dei Confidi.

 

Come membro dell’Advisory Board di AIFIn, quali stimoli può dare ai manager del settore sul tema dell’innovazione?

Nel settore del banking l’ingresso di nuovi player e la diffusione di nuove dinamiche di mercato vanno affrontate utilizzando il paradigma dell’“open architecture”, mettendo a fattor comune delle piattaforme, creando degli standard e una specificità del mondo bancario rispetto agli operatori terzi. È una battaglia che va affrontata tutti insieme, pena la perdita. Il livello di pervasività dei nostri futuri competitor è considerevole, nessuno, nemmeno il più forte, allo stato attuale è sufficientemente equipaggiato. L'altra sfida è avere il migliore livello di qualità di interlocuzione con il cliente, ossia l’adozione di un approccio di customer experience. Sempre di più, infatti, il nostro cliente si forma con esperienze di customer experience che sono lontane da quelle “fredde” e complesse tipiche del mondo bancario.

Corollario della sfida precedente è la valorizzazione del capitale umano, si parla purtroppo ancora poco di programmi di change management o di formazione professionale, quando credo che sia necessario considerarli al centro dell’agenda bancaria perché la forza della relazione può essere più efficace rispetto al mero lancio di un prodotto.