L’integrazione dei fattori ESG nelle Banche - FinancialInnovation.it
-

L’integrazione dei fattori ESG nelle Banche


Intervista a Valeria Passano, Responsabile Servizio ESG - Crédit Agricole Italia

Ha recentemente scritto un contributo per la rivista AIFIn “Marketing e Finanza”.  Perché la sostenibilità rappresenta una opportunità, anche di innovazione, per le banche e per il Gruppo Credit Agricole?

L’introduzione dei criteri ESG racchiude un’enorme opportunità di sviluppare soluzioni innovative che sempre di più cambieranno il modo di fare business: le banche possono far leva sulla sostenibilità per rendersi distintive nelle proprie strategie aziendali, di credito, di rischio e commerciali, e per disporre di un’importante fattore competitivo di posizionamento.

Inoltre la sostenibilità permetterà alle aziende responsabili da un punto di vista sociale e ambientale di essere maggiormente attrattive nei confronti delle giovani generazioni nella loro duplice veste di dipendenti e di clienti.

In questo contesto il Gruppo Crédit Agricole, forte delle sue origini di banca mutualistica, riesce ad esprimere a pieno la propria strategia di sostenibilità, ponendo la transizione energetica e ambientale al centro delle proprie attività, attraverso una gamma di prodotti e servizi orientati all’accompagnamento dei suoi 53 milioni di clienti in questo percorso di transizione climatica.

Questa strategia è declinata all’interno di uno dei tre pilastri del PMT al 2025, il Project Societal, che definisce una roadmap chiara per supportare i clienti in un’ottica di piena realizzazione della nostra raison d’Etre “Agire ogni giorno nell’interesse dei nostri clienti e della società” e che individua tre tematiche di mobilitazione collettiva per tutte le entità del Gruppo: 1) agire per il clima e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio; 2) rafforzare la coesione e inclusione sociale; 3) supportare una transizione agri-agro di successo.

 

Come state declinando questo percorso di sostenibilità in Crédit Agricole Italia?

Il percorso della sostenibilità in Crédit Agricole Italia si è concretizzato nel 2021 con la definizione della Governance e della strategia di sostenibilità. La Governance segue il modello ibrido su quattro livelli: ai primi due livelli un Comitato endoconsiliare Sviluppo Sostenibile, che valuta e sottopone al CDA le Politiche di Sostenibilità di Gruppo e un Comitato Manageriale ESG e Sostenibilità, che svolge funzioni di indirizzo, promozione, approvazione e supervisione di piani e iniziative strategiche in ambito sostenibilità; al terzo livello è presente una struttura di coordinamento progettuale, la Business Unit Sostenibilità, a raccordo con le Funzioni della banca (quarto livello) con responsabilità specifiche in ambito ESG, nelle quali sono inseriti 30 Referenti ESG con riporto funzionale alla Struttura di Sostenibilità.

Il Piano ESG 2023 di CA ITALIA continua a perseguire l’obiettivo dell’integrazione della Sostenibilità su tutta la catena del valore della banca “da monte a valle” per accompagnare i clienti, i fornitori e i territori nel percorso di transizione climatica.

 

Quali sono gli obiettivi progettuali in cui si declina il Piano?

In particolare, in merito al Pillar Environmental, l’ambizione è quella di integrare le richieste dei regolatori in ambito ESG nella strategia, nei processi e nei prodotti implementando un’architettura IT innovativa che consenta di gestire le normative ESG rilevanti (Tassonomia, Aspettative BCE/Bankit, Pillar 3 ESG, Disclosure e NZBA) e di orientare il business. Altri due obiettivi fondamentali sono lo sviluppo di un’offerta commerciale volta all’accompagnamento dei clienti in questo percorso di sostenibilità e la creazione di un modello di consulenza nel Wealth Management distintivo sul piano della Sostenibilità. Infine rimangono centrali le attività di integrazione degli ESG nei rischi, crediti, acquisti, impronta di carbonio e risorse umane con particolare attenzione alla formazione e ai criteri di remunerazione legati alla sostenibilità.