Innovazione Finanziaria: accelerare con l’open innovation - FinancialInnovation.it
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Innovazione Finanziaria: accelerare con l’open innovation


Sergio Spaccavento – Presidente AIFIn

Durante il recente Executive Meeting ha presentato un consuntivo delle attività AIFIn 2021. Quali sono le attività realizzate dal Think Tank?

Il recente Executive Meeting è stata anche l’occasione per condividere con l’Advisory Board AIFIn un consuntivo delle attività realizzate durante tutto l’anno 2021.

È stato un anno molto intenso durante il quale abbiamo organizzato numerose attività, anche nuove iniziative, per realizzare la nostra mission di Think Tank indipendente che si propone, da ormai 18 anni, di sviluppare, promuovere e diffondere la cultura dell'innovazione nel settore bancario, assicurativo e finanziario.

La varietà di istituzioni finanziarie che sostengono ed aderiscono al programma AIFIn (Banche, Compagnie Assicurative, Istituzioni finanziarie specializzate nel credito al consumo, pagamenti, asset e wealth management, ecc.) ci consente di confrontare le visioni, strategie e best practices sull’innovazione superando i tradizionali confini sotto-settoriali e quindi di avere una visione sufficientemente ampia dell’approccio all’innovazione dell’industria.

L’Osservatorio “Innovazione Finanziaria” promosso da AIFIn con il supporto di ricerca di MarketLab, è giunto alla sua 18esima edizione. Come sempre raccoglie gli insight provenienti da varie attività realizzate nel corso di un intero anno tra cui: 

• le evidenze emerse nel programma workshop “Strategie e innovazioni”: 17 incontri nel 2021 nel quale abbiamo raccolto e discusso 119 visioni e case history sui principali temi di business bancari (Retail, Private, Corporate), finanziari (Pagamenti, Credito al consumo, Asset management), assicurativi (Distribuzione, Vita e previdenza, P&C e Health, Commercial insurance) e quelli trasversali (Fintech, HR e Organizzazione, Marketing e Comunicazione, Risk management e Internal Controls, Sostenibilità). Il programma ha visto la partecipazione di oltre 800 persone tra relatori e uditori.

• l’analisi di 70 progetti candidati al premio AIFIn “Financial Innovation – Italian Awards”;

• una survey annuale specificatamente dedicata al tema dell’innovation management nel settore finanziario a cui hanno partecipato oltre 100 manager; diverse “quick survey” per rilevare sui vari temi affrontati durante l’anno i trend e l’interpretazione del concetto di innovazione;

• 4 focus di desk research sui temi: innovation management, innovazione finanziaria e sostenibilità, ecosistemi fintech e open innovation.

Abbiamo anche continuato a monitorare l’evoluzione del Fintech/Insurtech in Italia, come parte rilevante dell’innovazione finanziaria, sia coinvolgendo alcuni “new entrant” nei nostri workshop sia aprendo un tavolo di confronto tra le start-up e le authority.

Un programma importante e corposo che ci consente di osservare e comprendere le priorità delle istituzioni finanziarie in termini di innovazione, la loro capacità di innovare e il contributo offerto all’evoluzione dell’industria.

Molte delle evidenze emerse sono state poi sintetizzate in articoli pubblicati sulla rivista AIFIn “Marketing e Finanza”, con contributi anche di membri dell’Advisory Board o di rappresentanti di istituzioni finanziarie e con interviste sul tema dell’innovazione sul nostro portale www.financialinnovation.it

Abbiamo voluto come sempre riconoscere e dare visibilità alle istituzioni finanziarie ed ai manager che si impegnano a promuove la cultura e la realizzazione dell’innovazione finanziaria attraverso il nostro premio “Financial Innovation – Italian Awards” e la nomina dei “Financial Innovation Ambassador”.

Infine, stiamo promuovendo programmi di innovazione aziendale finalizzati non solo al cambiamento culturale ma anche a favorire l’adozione di metodologie e strumenti per supportare l’innovazione e la sua gestione (dalle ricerche di mercato alla formazione, dallo strategic foresight al design thinking).

 

Cosa è emerso in particolare dal vostro Osservatorio Innovazione Finanziaria per l’anno 2021?

Il 2021 è stato ancora un anno caratterizzato dalle criticità legate alla pandemia, nonostante la ripresa economica e le positive performance di molte istituzioni finanziarie.

L’incertezza del contesto ha influenzato significativamente le priorità dell’innovazione nell’industria rendendola più focalizzata e “pragmatica”. Se nel 2020 la priorità era stata quella di garantire la resilienza organizzativa ed operativa a fronte dell’emergenza sanitaria, anche attraverso un’accelerazione del processo di digitalizzazione e di operatività “a distanza”, il 2021 ha visto l’innovazione delle istituzioni finanziarie focalizzata sullo sviluppo di iniziative e soluzioni per supportare la ripresa economica e per rispondere a bisogni emergenti legati al nuovo contesto.

Per le banche c’è stato un forte impegno a sostenere le imprese continuando la digitalizzazione dei processi soprattutto di credito nelle varie forme e a sostenere le iniziative governative e previste dal PNRR anche attraverso lo sviluppo di servizi non finanziari. Le compagnie assicurative hanno accelerato sulla modularizzazione dei prodotti e lo sviluppo di soluzioni nell’ambito health. Tutte le istituzioni finanziarie hanno rivisitato le customer journey multicanali adattandole all’evoluzione delle esigenze e preferenze della clientela e innovando in particolare l’assistenza e le attività di advisory.

Abbiamo inoltre rilevato una forte attenzione anche ai processi interni e soprattutto all’engagement delle risorse umane e ad uno sviluppo della cultura interna digitale. È cambiato strutturalmente il modo di lavorare e questo ha avuto un impatto anche sulla capacità di innovazione e richiede specifici programmi di change management.

Altro tema trasversale è quello della sostenibilità che sta diventando sempre più strategico e su cui ci aspettiamo un forte sviluppo anche in termini di innovazione.

Inoltre, abbiamo rilevato criticità nello sviluppo del Fintech, dove l’ecosistema italiano già non eccelleva rispetto al panorama internazionale per dinamismo e approccio collaborativo, numerosità delle start-up e per la maturità del settore del Venture Capital, mentre si sta riducendo il gap regolamentare grazie agli ultimi interventi (Sandbox italiana).

 

Quali sono le raccomandazioni alle istituzioni finanziarie dal vostro osservatorio?

La priorità strategica sull’innovazione dichiarata dai manager rilevata nella nostra annuale survey - ormai da diversi anni - è molto alta, ed è coerente con una percezione dei rischi sulla sostenibilità del business model nel medio-lungo termine. Tuttavia continuiamo a rilevare anche un “bias” sulla percezione della capacità di innovazione della propria istituzione finanziaria rispetto all’industria normalmente ritenuta da una ampia maggioranza degli intervistati, uguale se non superiore alla media del settore. Anche le Fintech B2C, percepite sicuramente più innovative, dovranno dimostrate la sostenibilità dei loro business model a fronte di valutazioni miliardarie spesso non giustificate dai fondamentali economici.

Tra le raccomandazioni date dal nostro Osservatorio 2021:

- La necessità di definire un concetto aziendale di innovazione coerente con la strategia. Il concetto di innovazione è multidimensionale e multidisciplinare ma le istituzioni finanziarie, come qualsiasi azienda, devono definirlo in modo chiaro per poter comunicare e ingaggiare le organizzazioni indicando obiettivi e attività. Maggiore è l’intensità e la velocità del cambiamento del contesto, più efficace dovrebbe essere la capacità strategica e di innovazione delle istituzioni finanziarie.  Il concetto di innovazione risulta quindi dinamico nel tempo. Nella survey abbiamo anche rilevato una differenza nell’interpretazione dello stesso: secondo i manager intervistati le istituzioni finanziarie stanno interpretando l’innovazione, aggiungerei da ormai diverso tempo, principalmente in termini di digitalizzazione e tecnologia mentre le aspettative degli stessi manager sono verso un maggiore orientamento al cliente e alla CX.

- Le istituzioni finanziarie sono oggi chiamate ad approcciare strategicamente l’innovazione. La strategia stessa può essere oggetto di innovazione. L’integrazione tra strategia, innovazione e sostenibilità rappresenta inoltre una grande opportunità per generare effetti positivi sull’evoluzione del sistema finanziario e di conseguenza produrre benefici per il sistema economico e sociale. L’innovazione finanziaria sostenibile, o come da noi definita con un neologismo “finnovability”, rappresenta dunque la nuova frontiera dell’innovazione finanziaria.

- Migliorare la capacità di innovazione dovrà diventare un obiettivo strategico rilevante delle istituzioni finanziarie nella convinzione che, dalla stessa, dipende la propria competitività e la capacità di creare valore nel lungo termine. Conoscere le barriere interne all’innovazione e gli elementi che influiscono sulla capacità di innovazione rappresenta la base per poter intraprendere un percorso di miglioramento. Abbiamo sviluppato una specifica metodologia finalizzata a supportare le istituzioni finanziariare in tale direzione.

- La necessità da parte di tutti gli stakeholders e quindi anche delle istituzioni finanziarie di contribuire a migliorare la competitività dell’ecosistema di innovazione italiano e di conseguenza del relativo ecosistema FinTech. In particolare lo sviluppo del Fintech B2B/B2B2C rappresenterà un importante driver di accelerazione per l’innovazione finanziaria in Italia.

 

Il focus annuale del vostro osservatorio è stato proprio sul tema dell’“open innovation” e dell’ecosistema Fintech. Quali evidenze sono emerse?

Una maggioranza significativa dei manager del settore intervistati nell'Osservatorio ritiene che il nostro ecosistema Fintech sia meno sviluppato rispetto a quello dei principali paesi europei ma dall’altro lato gli stessi manager ritengono fondamentale adottare un approccio di open innovation.

Ancorché ci siano varie iniziative di open innovation da parte anche delle stesse istituzioni finanziarie, abbiamo rilevato, anche empiricamente,  come le collaborazioni tra gli incumbent e le FinTech non siano semplici e facili da attivare e gestire. Tra i vari attori indicati con cui sviluppare iniziative di open innovation non ci sono solo le start-up ma anche fornitori tecnologici e di servizi ritenuti innovativi, partner commerciali, acceleratori/incubatori, ecc.

Le motivazioni alla base delle criticità nello sviluppare un efficace approccio di open innovation, ed in particolare con le FintTech, possono essere diverse a partire dalla definizione di obiettivi e priorità strategiche comuni; alla differenza, non solo dimensionale e di “modus operandi”, ma anche culturale; alla velocità dei processi decisionali e operativi, ecc. Spesso manca un budget e risorse dedicate per le attività di open innovation.

In relazione ai diversi annunci di iniziative di open innovation, il rischio è che spesso i risultati di tali collaborazioni siano più di marketing che di vera sperimentazione e innovazione.

Come anticipato la sfida per i prossimi anni per AIFIn sarà quella anche di supportare, soprattutto nelle fasi iniziali del processo, le istituzioni finanziarie nella ricerca e sviluppo dell’innovazione attraverso nuove iniziative e servizi.

Tra queste c’è stato durante il 2021 il lancio di FinancialTechnology.it, un acceleratore indipendente di Open Innovation B2B/B2B2C. L’obiettivo è quella di connettere Innovation Seeker (istituzioni finanziarie incumbent) e Innovation Provider (FinTech/TechFin B2B/B2B2C) interessati ad identificare, valutare e sviluppare progetti innovativi di tipo tecnologico attraverso modelli di open innovation.

Il valore aggiunto offerto dal servizio, chiaramente, non è solo di stimolare l'idea generation in una logica di open innovation e il matching tra domanda e offerta di innovazione FinTech, ma anche quello di accompagnare le parti, in modo indipendente e con adeguati tool metodologici,  all’interno di un “funnel” per accelerare la definizione di nuovi “concept” e “use case” e supportare la collaborazione sull’innovazione con un approccio fortemente “market driven”.

Oltre alle attività di scouting “ad hoc” su specifici temi per alcuni Innovation Seeker (istituzioni finanziarie aderenti AIFIn), abbiamo attivato anche una modalità “inversa” dove gli Innovation Provider aderenti a FinancialTechnology.it attraverso delle Call4Innovation propongono idee/use case/soluzioni tecnologiche per verificare l’interesse a sviluppare collaborazioni in open innovation e relative sperimentazioni. Abbiamo previsto anche la possibilità di iniziative di sperimentazione in una logica di “coopetition” e consortile tra varie istituzioni finanziarie con l’obiettivo di condividere costi e conoscenza su specifiche problematiche/esigenze di innovazione.

FinancialTechnology.it, quindi, non si sovrappone alle iniziative corporate di “open innovation” delle singole istituzioni finanziarie, dove presenti, ma è complementare a queste allargando il “radar” nello scouting di idee e soluzioni innovative.

L’indipendenza è una caratteristica fondamentale di FinancialTechnology.it, coerente con la mission di AIFIn che svolge il ruolo di orchestratore in collaborazione con MarketLab.  L’acceleratore è indipendente perché non offre né soluzioni tecnologiche proprietarie agli Innovation Seeker (es. piattaforme di open banking, dati, ecc.) né servizi di business development agli Innovation Provider.

La sfida per AIFIn, in qualità di promotore di questa nuova iniziativa, non sarà solo quella di allargare la community di FinancialTechnology.it, ampliando il numero e la tipologia di Innovation Provider, Innovation Seeker e Partner, ma anche quella di indirizzarne strategicamente lo sviluppo e l’evoluzione attraverso un’attività di “innovation intelligence” per consentire all’acceleratore e al relativo ecosistema di rispondere alle nuove sfide ed opportunità dell’innovazione FinTech.