IVASS: multiramo e rivalutabili guidano l’innovazione di prodotto nel settore assicurativo vita - FinancialInnovation.it
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IVASS: multiramo e rivalutabili guidano l’innovazione di prodotto nel settore assicurativo vita


Dei 144 nuovi prodotti rilevati, 121 sono IBIPs. Focus sui costi. L’analisi dei trend dell’offerta assicurativa relativo al I semestre 2020 si riferisce ai nuovi prodotti lanciati dalle imprese di assicurazione nel periodo di osservazione, con l‘obiettivo di offrire un quadro delle tendenze in atto.

Nel 1° semestre 2020 risultano censiti complessivamente 144 nuovi prodotti individuali rispetto ai 105 rilevati a fine dicembre 2019 (erano 121 le nuove offerte al 30 giugno 2019)

Si conferma la propensione da parte delle compagnie ad offrire prevalentemente polizze di tipo multiramo (prodotti derivanti dalla combinazione di rivalutabili di ramo I e unit linked di ramo III) e forme di tipo rivalutabile entrambe riconducibili alla grande famiglia dei prodotti IBIPs. Si assiste a una ripresa dei piani individuali di risparmio (PIR) con 5 nuove offerte lanciate da 4 compagnie assicurative di cui 3 di tipo multiramo e 2 in forma di unit linked. Risultano 50 i nuovi prodotti multiramo (40 a fine 2019), 49 le nuove rivalutabili (44 a fine 2019) e 22 le nuove unit linked (5 a fine 2019).

Per quanto riguarda le altre categorie di prodotti, non IBIPs, sono state registrate 23 nuove offerte di cui 18 relative a temporanee caso morte (9 nel semestre precedente). Sono infine 3 i nuovi prodotti Long Term Care8.

 

Prodotti IBIPs

Dei 144 nuovi prodotti rilevati, 121 sono IBIPs, in prevalenza multiramo e rivalutabili.

L’analisi dei KID fa emergere che l’orizzonte temporale medio di investimento di tali prodotti è pari a circa 7 anni. Nello specifico, per le multiramo pari a circa 7,5 anni, per le unit linked pari a circa 7 anni e per le rivalutabili pari a circa 6 anni.

Con riferimenti ai costi, rispetto ai precedenti Report relativi all’analisi dei trend dell’offerta assicurativa dei prodotti sulla vita, si è ritenuto più appropriato riportare quella che ad oggi rappresenta la misura di riferimento indicata nei KID, ossia l’indicatore sintetico Reduction in yield (RIY) definito dalla normativa PRIIPs.

Nei precedenti report si forniva evidenza, distinta, dei costi gravanti sui premi a titolo di caricamento e di quelli indiretti quali ad esempio i minimi trattenuti sui rendimenti delle polizze rivalutabili (aliquote percentuali da applicare ai risultati ottenuti dalle gestioni separate) in una logica di tariffa più che di prodotto. Si ritiene che l’indicatore (RIY) sia più adatto ad esprimere, sinteticamente, tutti i costi applicati al prodotto. Tale misura rappresenta la riduzione attesa dei rendimenti annui dell’investimento dovuta ai costi che gravano sul prodotto, siano essi una tantum (come i costi di entrata) che ricorrenti (come le commissioni di gestione) o accessori (come le performance fees). Tanto maggiore è il valore del RIY quanto più elevato è il livello dei costi complessivi che gravano sul prodotto e che abbattono la performance dell’investimento.

Per quanto sopra specificato, per ogni prodotto osservato, è stata considerata la media tra il valore minimo e massimo di RIY indicato da cui emerge che:

- i prodotti multiramo evidenziano, per una quota pari a circa il 31% delle nuove offerte, RIY medi ricompresi nel range (2,5%, 3,5%)

- per le unit linked, la quota dei prodotti con RIY medi ricompresi nel range (2,5%, 3,5%) risulta, in linea con quella rilevata per le multiramo (circa il 30%) sebbene il numero dei prodotti osservati sia più contenuto

- meno costose sono le rivalutabili, in cui circa il 60% delle nuove offerte evidenzia un RIY medio inferiore a 1,8%.

Si precisa che, solamente in 2 casi per le unit linked e in 4 casi per le multiramo, si rilevano valori medi di RIY che si attestano al di sotto del 2%.

I prodotti unit linked e le multiramo registrano in alcuni casi livelli medi di costo molto elevati (costi superiori al 4%).

I livelli dei costi particolarmente elevati sollevano perplessità circa una possibile disparità tra il rendimento o il profitto previsto per gli assicurati e il rischio di perdita in relazione all’investimento effettuato.

 

Le assicurazioni Long Term Care

Di fronte alla tradizionale scarsa diffusione nel mercato italiano di polizze a copertura del rischio di non autosufficienza personale o di un familiare, si assiste ciclicamente ad alcune risposte da parte delle compagnie che propongono, come riscontrato anche nei primi sei mesi del 2020, soluzioni assicurative ad hoc.

Nel semestre sono 3 i prodotti Long Term Care (LTC) immessi sul mercato tra cui si segnala una soluzione assicurativa che, in aggiunta alle prestazioni di rendita ovvero di capitale una tantum erogati in caso di perdita dell’autosufficienza, fornisce un servizio di assistenza integrata h 24 che prevede un care manager e l’elaborazione di un piano di assistenza domiciliare con la presenza di un badante.

 

Polizze Vita e Covid-19

Nel settore vita oltre all’avvio di monitoraggi specifici sui prodotti di investimento, degna di nota è l’iniziativa COVID-19 di una società che, in considerazione dell’elevata volatilità dei mercati finanziari per effetto della pandemia, ha riaperto il collocamento di polizze rivalutabili e incrementato la quota di premio da poter investire nella componente rivalutabile di un Piano di Accumulo multiramo.

Le compagnie di un altro Gruppo assicurativo hanno previsto che i prestiti su polizza, ove previsti dalle condizioni contrattuali, fossero concessi a tasso zero e, in taluni casi, è stata altresì riconosciuta la possibilità di riscatto senza penali in caso di ricovero dei clienti dovuto alla pandemia. Per i contratti con componente d’investimento, è stato inoltre attivato un servizio di videoconferenze per rispondere a eventuali quesiti sul contesto di mercato.

Fonte: IVASS