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Intesa Sanpaolo: i risultati del 2019 riflettono la redditività sostenibile del gruppo


I risultati del 2019 sono pienamente in linea con gli obiettivi e confermano il supporto del gruppo all’economia nei paesi in cui opera, in particolare in Italia, dove Intesa Sanpaolo è anche impegnata a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2019.

I risultati riflettono la redditività sostenibile del Gruppo, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità e dal modello di business resiliente e ben diversificato, ulteriormente consolidato dalle azioni strategiche attuate nell’anno:

●  un presidio della generazione di ricavi in un contesto macroeconomico non favorevole, con:

-   una continua focalizzazione su Wealth Management & Protection che pone al centro la relazione con il cliente, con un forte sviluppo dell’assicurazione danni non-motor e in presenza di una ripresa della raccolta netta di risparmio gestito nel secondo semestre (pari a circa 8 miliardi di euro), favorita dall’ulteriore calo dei tassi d’interesse e in prevedibile progressivo rafforzamento al permanere di un tale contesto dei mercati finanziari, in considerazione della forte riserva di potenziale creazione di valore derivante dall’ammontare di depositi a vista delle famiglie che può essere convertito in risparmio gestito, stimabile nell’ordine dei 70 miliardi di euro a fine anno, e dal bacino di circa 176 miliardi di euro di raccolta amministrata;

-   un rafforzamento dell’operatività su attività finanziarie, aumentando strutturalmente l’apporto complessivo della gestione del portafoglio titoli ai ricavi del Gruppo, compresi gli interessi netti.

●  una flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi, con:

-   l’accordo sindacale dello scorso maggio riguardante l’uscita volontaria di 1.600 persone entro giugno 2021 - in aggiunta alle 9.000 già previste nel Piano di Impresa 2018-2021 entro giugno 2020 - con ulteriori richieste di adesione di circa 1.000 persone, che sono in corso di valutazione;

●  un’efficace gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti, con una focalizzazione sui crediti ai primi stadi di deterioramento (l’iniziativa Pulse in particolare), anche grazie alla partnership strategica con Prelios per le inadempienze probabili e con Intrum per i crediti in sofferenza;

Inoltre, il Gruppo ha avviato iniziative strategiche per cogliere le future opportunità di crescita dei ricavi:

- ulteriore rafforzamento dell’attività di Wealth Management & Protection, con:

● acquisizione di RBM Assicurazione Salute, diventando il numero due in Italia nel settore assicurativo della salute in forte crescita,
● forte sviluppo dell’attività in Cina rivolta alla popolazione che ha elevate disponibilità economiche, in rapida crescita, con l’avvio dell’attività della “Fideuram cinese” (la controllata Yi Tsai), iniziando la distribuzione di fondi comuni dopo l’ottenimento della prima licenza, e con l’ottenimento dell’autorizzazione da BCE / Banca d’Italia a costituire una Securities company, che offra prodotti e servizi anche funzionali alla “Fideuram cinese”;

- partnership con operatori leader in settori ad elevate economie di scala, con:

● accordo con Nexi nei sistemi di pagamento, per assicurarsi la partecipazione a un’attività ad elevata crescita, senza peraltro dover effettuare i significativi investimenti richiesti per operare efficientemente nel settore, e per rafforzare l’offerta tempestiva di nuovi prodotti e servizi grazie alle competenze digitali e analitiche di un partner altamente specializzato,
● accordo con SisalPay nel proximity banking, per accrescere l’offerta di prodotti e servizi e la base di clientela, con i circa 13 milioni di clienti di SisalPay, e per ottimizzare la rete territoriale in Italia con chiusure di sportelli, in aggiunta alle circa 1.100 già previste nel Piano di Impresa, rese possibili dall’estensione della rete distributiva di Banca 5, la banca di prossimità del Gruppo, a oltre 50.000 punti operativi, derivante dall’ampliamento degli esercenti convenzionati.

Nel 2019, per il Gruppo si registra:

●  utile netto dell’anno pari a 4.182 milioni, rispetto ai 4.050 milioni del 2018, di cui 872 milioni di euro nel quarto trimestre, rispetto a 1.044 milioni del terzo trimestre 2019 e a 1.038 milioni del quarto trimestre 2018;

●  risultato corrente lordo in aumento del 4,3% rispetto al 2018, del 17,4% se si escludesse dal 2018 l’apporto positivo delle operazioni NTV e Intrum;

●  risultato della gestione operativa in crescita del 5,6% rispetto al 2018;

●  proventi operativi netti in aumento dell’ 1,5% rispetto al 2018;

●  costi operativi in diminuzione del 2,1% rispetto al 2018;

●  elevata efficienza, con un cost/income al 51,4% nel 2019, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●  rettifiche di valore nette su crediti in calo del 12,7% rispetto al 2018;

●  costo del rischio del 2019 sceso a 53 centesimi di punto, rispetto ai 61 del 2018;

●  miglioramento della qualità del credito, soprattutto a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti:

-   riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 6 miliardi di euro nel 2019 (*), di circa 34 miliardi dal settembre 2015 (di circa 20 miliardi escludendo da un lato la cessione dei crediti in sofferenza a Intrum perfezionata nel quarto trimestre del 2018 e quella dei crediti classificati come inadempienze probabili a Prelios perfezionata nel quarto trimestre 2019 e, dall’altro, l’impatto incrementale della nuova definizione di default) e di circa 21 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 8 miliardi escludendo le operazioni Intrum e Prelios e la nuova definizione di default) realizzando nei primi due anni del Piano di Impresa 2018-2021 già l’ 83% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio;

-   lo stock di crediti deteriorati - che a fine 2019 recepisce l’adozione della nuova definizione di default (con un impatto incrementale pari a circa 0,6 miliardi di euro al lordo delle rettifiche e 0,5 miliardi al netto) - scende a dicembre 2019, rispetto a dicembre 2018, del 14,2% al lordo delle rettifiche di valore e del 14,3% al netto (del 15,9% al lordo delle rettifiche e del 17,5% al netto, se si escludesse l’effetto della nuova definizione di default);

-   l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a dicembre 2019 è pari al 7,6% al lordo delle rettifiche di valore e al 3,6% al netto;

●  elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:

-   livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 54,6% a fine 2019, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 65,3%;

-   robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine 2019;

●  patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2019, tenendo conto di 3.362 milioni di euro di dividendi proposti, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 14,1% (7) (8), livello top tra le maggiori  banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2019 e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale) al 13,9% (8) (9), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2019 - comprensivo  di  Capital Conservation Buffer,  O-SII Buffer e  Countercyclical Capital Buffer (10) - pari rispettivamente al 9,38% e all’ 8,96%. Nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2018, al 2020 il Common Equity Tier1 ratio - calcolato sulla base dei dati di bilancio al 31 dicembre 2017, tenendo conto dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 - è risultato pari al 9,7%; sarebbe risultato 10,3% considerando l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie perfezionata in data 7 agosto 2018, a parità di altre condizioni, e 11,4% calcolato su base pro-forma (***);

●  elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine dicembre 2019, attività liquide per 190 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 118 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel quarto trimestre del 2019 a 58,9 miliardi di euro (60,5 miliardi mediamente in ciascuno dei primi tre trimestri del 2019 e 61,9 miliardi mediamente nel 2018), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;

●  supporto all’economia reale: circa 58 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2019, con circa 48 miliardi in Italia, di cui circa 38 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 18.500 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2019 e circa 112.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 93.000 e 560.000 posti di lavoro;

●  supporto all’economia sociale: Intesa Sanpaolo è il motore dell’economia sociale in Italia, con una distribuzione di dividendi che si è tradotta in erogazioni da parte delle fondazioni sue azioniste pari a oltre la metà di quelle effettuate da tutte le fondazioni bancarie italiane;

●  sostenibilità e responsabilità sociale e culturale, che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia nel 2019:

-   iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto alle persone in difficoltà fornendo dal 2018 circa 8,7 milioni di pasti, circa 519.000 posti letto, circa 131.000 medicinali e circa 103.000 capi di abbigliamento;

-   supporto alle famiglie colpite da terremoti e disastri naturali, con remissioni o moratorie per i mutui sugli immobili danneggiati per circa 800 milioni di euro nel 2019 e con finanziamenti agevolati per oltre 135 milioni erogati nell’anno (circa 335 milioni dal 2018);

-   supporto alle famiglie e alle imprese colpite dal crollo del ponte a Genova con un plafond di 4,5 milioni di euro per la remissione unilaterale di mutui (0,5 milioni già rimessi) e di 50 milioni per ricostruzione (4,6 milioni già erogati);

-   supporto alle famiglie colpite dall’emergenza climatica a Venezia e dintorni con un plafond di 100 milioni di euro e con una moratoria di 12 mesi per i mutui;

-   avvio del Fondo Impact  nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,2 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari italiani, che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 28 milioni di euro erogati nei primi dieci mesi; lanciate nel gennaio 2020 due nuove iniziative, per supportare le madri lavoratrici e le persone ultracinquantenni che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà ad accedere al trattamento pensionistico;

-   Plafond creditizio Circular Economy di 5 miliardi di euro per il 2018-2021, a supporto dello sviluppo sostenibile: analizzati 248 progetti, di cui 63 già finanziati per circa 760 milioni di euro; lanciato il primo Sustainability Bond focalizzato sull’economia circolare (per 750 milioni di euro);

-   Laboratorio per la Circular Economy, dedicato alla clientela imprese, che sta realizzando progetti di Open Innovation;

-   analizzate circa 720 iniziative di start-up (circa 1.300 dal 2018) in 6 programmi di accelerazione con 124 start-up assistite nel 2019 (235 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 1.600 fino ad oggi);

-   programma di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani in un triennio: 3 corsi di formazione (alimentare, vendite al dettaglio e programmazione Java) in 4 aree geografiche (Roma, Napoli, Milano e Venezia), richieste di iscrizione da parte di circa 9.300 giovani tra i 18 e i 29 anni, oltre 1.000 aziende coinvolte, oltre 700 studenti hanno iniziato un corso, 80% delle domande di impiego dei diplomati accolte;

-   lanciata l’iniziativa P-Tech in partnership con IBM, con l’obiettivo di formare giovani professionisti nell’ambito delle nuove professioni digitali;

-   oltre 560.000 visitatori nei musei “Gallerie d’Italia” del Gruppo nel 2019 (500.000 nel 2018) e circa 80.000 studenti partecipanti alle iniziative culturali gratuite (73.000 nel 2018); la mostra Canova/Thorvaldsen alle Gallerie d’Italia a Milano, in partnership con il Museo Statale dell’Hermitage di San Pietroburgo con il Museo Thorvaldsens di Copenaghen, è una delle mostre più visitate in Italia  (oltre 100.000 visitatori nei primi due mesi); 230 opere d’arte delle collezioni aziendali date in prestito nel 2019 (140 nel 2018) a musei italiani e internazionali.

●  dividendi cash per 3.362 milioni di euro, pari all’80% di payout ratio indicato nel Piano di Impresa per il 2019: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 19,2 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione di 3361867857,60 euro  risultante da un importo unitario di 19,2 centesimi di euro per ciascuna delle n. 17.509.728.425 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 20 maggio 2020 (con stacco cedole il 18 maggio e record date il 19 maggio). Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 3 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari all’ 8,4%.

●  iniziative del Piano di Impresa in corso di realizzazione, in particolare:
 

1.      Significativa riduzione del profilo di rischio senza oneri straordinari per gli azionisti:
-         finalizzata la partnership strategica con Intrum per i crediti in sofferenza e con Prelios per i crediti unlikely to pay;
-         costituzione di un’unità interna (“Pulse”) dedicata alla gestione dei crediti retail ai primi stadi di deterioramento;
-         rafforzamento della gestione proattiva del portafoglio crediti, in particolare mediante l’ Active Credit Portfolio Steering, con cui sono stati realizzati 10 miliardi di euro di nuove operazioni riguardanti diverse classi di attività per la gestione dinamica del portafoglio di crediti in bonis, e il nuovo Credit Strategy framework, che ha contribuito alla riallocazione di 6 miliardi di euro a favore dei settori con un profilo di rischio/rendimento migliore;

 

2.      Calo dei costi con un’ulteriore semplificazione del modello operativo:
-         dal 2018, uscite volontarie di circa 7.800 persone (incluse circa 1.500 a fine 2017), assunte circa 850 persone con profili specializzati e circa 3.000 persone già riconvertite e riallocate in attività prioritarie;
-         ottimizzazione della rete di filiali in Italia con la chiusura di 423 filiali retail nel 2019 e 885 dal 2018;
-         sviluppo di Banca 5, in termini di rete distributiva (circa 4.900 esercenti operativi con il nuovo modello commerciale e circa 16.600 con terminali avanzati per servire la clientela), prodotti e base di clientela (scaricate circa 56.000 app e emesse circa 45.300 carte), con prelievo di contante disponibile presso tutti i punti operativi;
-         partnership con SisalPay, che amplia la rete di Banca 5 a oltre 50.000 punti operativi e rende possibili ulteriori chiusure di sportelli rispetto a quelle previste nel Piano di Impresa; 
-         gestione proattiva del portafoglio immobiliare con la riduzione di circa 535 mila metri quadrati in Italia dal 2018 (di cui circa 439 mila derivanti dalla chiusura delle filiali);
-         riduzione delle entità giuridiche con il completamento della fusione nella Capogruppo di 11 società controllate dal 2018 e con quella rimanente già approvata dal Consiglio di Amministrazione;

 

3.      Crescita dei ricavi cogliendo nuove opportunità:

-         assicurazione danni: forte focalizzazione sull’offerta non-motor rivolta alla clientela Retail e PMI, con circa 550.000 contratti di Insurance Digital Wallet (“XME Protezione”) stipulati dalla sua commercializzazione da luglio 2018 e circa 42.000 contratti stipulati con le PMI dal 2018, in particolare a seguito della commercializzazione di “Tutela Business Manifattura” da luglio 2018; rafforzamento della capacità distributiva e dell’efficacia commerciale nelle filiali della Divisione Banca dei Territori, con l’inserimento di circa 220 specialisti della tutela assicurativa e un programma di formazione dedicato (dal 2018, circa 30.000 persone hanno ottenuto l’abilitazione IVASS e circa 12.000 hanno completato percorsi di formazione avanzati); rafforzamento dell’assistenza post vendita; rebranding delle filiali con “Banca Assicurazione”;
-         Private Banking: completamento dell’integrazione delle controllate svizzere con la costituzione di Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval; rafforzamento del Private Hub internazionale; dal 2018, reclutati circa 570 private bankers e consulenti finanziari; lanciati con successo nuovi prodotti (Ailis, Alternative, GPM Fogli) per circa 8 miliardi di euro dalla loro commercializzazione;
-         Asset Management: sviluppo congiunto con la Divisione Banca dei Territori della piattaforma di consulenza evoluta “Valore Insieme” per i clienti Retail e Personal (circa 74.500 contratti, con oltre 27,3 miliardi di euro di masse gestite dal 2018); lancio di Eurizon Italian Fund - ELTIF, il primo fondo chiuso italiano dedicato al mercato azionario italiano e conforme alla regolamentazione europea riguardante European Long Term Investments Funds; partnership con Oval Money, start-up fintech italo-britannica operante nel settore del risparmio e dei pagamenti digitali, che permette a Eurizon di disporre di un nuovo canale distributivo, digitale e semplificato, focalizzato su un segmento di clientela complementare a quello delle reti tradizionali, in Italia e all’estero;      
-         Wealth Management in Cina: ottenuta la licenza di Tipo 1 (“Dealing in securities”) dall’Autorità di Vigilanza di Hong Kong per la distribuzione di fondi comuni da parte di Eurizon Capital (HK); Yi Tsai ha ottenuto la licenza per la distribuzione di fondi comuni e l’autorizzazione a operare; ricevuta l’autorizzazione di BCE / Banca d’Italia a costituire una Securities company.

 

4.      Persone e digitale come fattori chiave abilitanti:
-         persone: oltre l’80% delle persone del Gruppo ha partecipato all’aumento di capitale riservato ai dipendenti nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0; circa 11 milioni di ore di formazione nel 2019 (+20% rispetto al 2018); circa 17.250 persone aderenti allo smart working (circa 9.250 in più rispetto al 2017);
-         completamento della trasformazione digitale: ulteriore rafforzamento del posizionamento di Intesa Sanpaolo come banca multicanale, con circa l’ 85% dei prodotti disponibili tramite piattaforme multicanali, circa 9,2 milioni di clienti multicanale (rispetto a 7,3 milioni nel 2017) su un totale di circa 12 milioni di clienti (pari a oltre il 75%); circa 98.800 prodotti venduti tramite la Filiale Online dal 2018 e 141 gestori remoti nella Filiale Online servendo circa 52.500 clienti; ulteriore crescita delle vendite tramite canali digitali a oltre il 9% delle vendite complessive (2% nel 2017); ulteriore rafforzamento della digitalizzazione con il 34,6% delle attività digitalizzate (rispetto al 10% nel 2017) e circa 33 milioni di operazioni dematerializzate dal 2018 (circa 56 milioni dal lancio dell’iniziativa); 32 società del Gruppo già integrate nel Modello di Cybersecurity di Intesa Sanpaolo; innovazione digitale per l’offerta di prodotti e servizi alla clientela, come Xme Banks, Xme Spensierata, Google Pay, Digital Collaboration su App Banking Intesa Sanpaolo.

Fonte: Intesa Sanpaolo